Lancio del giavellotto

Nell’atletica leggera, il lancio del giavellotto è una specialità sia maschile che femminile, in cui l’atleta cerca di scagliare il più lontano possibile il giavellotto, uno strumento di forma affusolata fatto di metallo e fibra di vetro.

Il lancio del giavellotto è una disciplina che affonda le sue radici nell’antica Grecia, risalendo addirittura al 708 a.C. Anni in cui i Greci lo consideravano non solo uno sport, ma anche una forma d’arte in cui gli atleti potevano esibire la loro forza.

Questa disciplina richiede una combinazione di forza, velocità e tecnica: gli atleti devono infatti perfezionare il loro passo di corsa, la rotazione del corpo e il rilascio del giavellotto per ottenere la massima distanza di lancio.

Durante le competizioni, gli atleti non devono voltare le spalle alla zona di caduta in nessuna fase dell’avvicinamento e del lancio. Da regolamento, il giavellotto deve essere rilasciato al di sopra della spalla o della parte superiore del braccio che lancia.

Per l’omologazione di un record, il giavellotto deve essere conforme alle specifiche stabilite dalla World Athletics: il giavellotto maschile deve pesare almeno 800 grammi ed essere lungo 2,6-2,7 metri, mentre quello femminile deve pesare 600 grammi ed essere lungo 2,2-2,3 metri.

In passato venivano utilizzati giavellotti di legno, mentre quelli utilizzati attualmente durante le competizioni sono fatti in fibra di vetro e il metallo. Materiali che aiutano a massimizzare la distanza.

L’atleta ceco Jan Železný è considerato il miglior lanciatore di giavellotto della storia. Ha realizzato una tripletta di titoli olimpici dal 1992 al 2000 e ha stabilito il record mondiale di 98,48 metri nel 1996. 

La sua connazionale Barbora Spotakova è tra le principali lanciatrici di giavellotto della storia, ha vinto titoli olimpici consecutivi nel 2008 e nel 2012 ed è la detentrice del record mondiale femminile con il migliore lancio a 72,28 metri.

Sicurezza: anche a seguito del precedente record mondiale di 104,80 metri stabilito da Uwe Hohn della Germania dell’Est nel 1984, il giavellotto maschile fu ridisegnato per ragioni di sicurezza. Il suo baricentro, dal 1986, è stato spostato in avanti di 4 centimetri per evitare oltrepassasse il settore di caduta disponibile negli stadi.

Penalità: è vietato toccare con qualsiasi parte del corpo l’esterno della pedana, dove si posizionano gli atleti, o il suo bordo superiore. Quando succede, gli atleti possono essere squalificati. Per segnare la validità o meno del lancio, si fa sventolare una bandierina bianca o rossa.

Caratteristiche: il giavellotto è l’unica specialità dei lanci dove è prevista una rincorsa. Infatti, l’azione non si esegue su una pedana circolare ma su una “pedana di rincorsa”, che deve essere lunga almeno 30 metri e larga 4 metri.

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