800 metri

È il doppio giro di pista. È la distanza più breve tra quelle del mezzofondo. Gli 800 metri sono un concentrato di resistenza e di capacità tattica. Sapersi muovere dentro il gruppo, scegliere la posizione giusta e mantenerla, evitare di restare ‘imbottigliati’ è fondamentale per arrivare sul rettilineo finale a giocarsi la vittoria con le energie ancora a disposizione. Si corre in corsia soltanto nella prima curva, fino alla cosiddetta ‘linea di rientro’ indicata da piccoli coni colorati, dopodiché si forma il gruppo. Ciascun atleta può avere una propria corsia, o massimo due atleti potranno essere inseriti nella stessa.
Il primato del mondo maschile è stato stabilito in una delle finali olimpiche più entusiasmanti, quella di Londra 2012: è l’incredibile cavalcata del keniano David Rudisha in 1:40.91. L’ultimo europeo primatista del mondo è il danese Wilson Kipketer, attuale recordman continentale: il suo 1:41.11 del 1996 è stato battuto proprio da Rudisha, prima a Berlino, poi a Rieti e infine a Londra. Risale agli anni Ottanta, invece, il primato mondiale femminile: 1:53.28 della ceca Jarmila Kratochvilova nel 1983.
Anche l’Italia per tre anni ha detenuto il record mondiale degli 800: merito di Marcello Fiasconaro e del suo leggendario 1:43.7 alla Notturna di Milano nel 1973, un crono che vale ancora come record nazionale oltre cinquant’anni dopo.
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